I dati di Sprout sostengono che la percentuale di Millennials (età compresa tra i 18 e i 34 anni) che indica Facebook come social media preferito è del 33%, quasi la metà della percentuale dei Gen X (35-54 anni, 64,7%) e dei Baby boomers (maggiori di 55 anni, 55%).
A rafforzare, la tesi la distanza tra Facebook, che comunque rimane in testa, e gli altri social media. Instagram è il preferito dal 22,1% dei Millennials e lo è solo dell’8,3% dei Gen X e addirittura c’è uno 0% di risposta dei Baby boomers che, comunque, non ha impedito al social media delle immagini di proseguire con una crescita di utenti a due cifre (più di un possessore su tre di smartphone ha installato Instragram). Poco male, Instagram è proprietà di Facebook.
Ma Snapchat no.
Snapchat è il primo social media per il 15,8% dei Millennials, e lo è dello 0,3% dei Gen X, Baby boomers non pervenuti.
Il dato rafforza l’idea che l’interazione veloce e mobile basata su poco testo, immagini e video è la preferita dai giovani. Mentre gli over 35 si barcamenano, oltre che con Facebook, parzialmente con Instagram, YouTube e Pinterest e gli over 55 pensano ancora che Twitter o, addirittura Google +, siano ancora degni di attenzione.
Sprout Social fornisce anche un altro dato interessante: la percentuale di Millennials e di Gen X che segue i brand sui social network è simile (tra il 48,5 e il 49%) mentre ciò vale solo il 24,5% dei più “vecchi”.
L’informazione è confortante per le marche, a patto che si differenzi il mezzo e la strategia a seconda del consumatore che si vuole raggiungere. E, tra l’altro, seguire può voler dire anche acquistare: il 60% dei Millennials e il 67% dei Gen X comprano da brand che seguono.
Di più? La maggioranza degli intervistati dichiara di seguire un brand sui social prima di effettuare un acquisto – dunque è fondamentale comunicare al meglio le novità cercando di soddisfare le aspettative.
Le differenze generazionali, infine, si notano ulteriormente se si indaga sul tipo di informazione fornita da una azienda. I più “anziani” sono più attenti a sconti e promozioni e difficilmente interagiscono con il brand sui social, i più giovani, invece, ingaggiano più volentieri un dialogo e sono interessanti a contenuti di intrattenimento o informazioni.
Zuckerberg, però, non rimane a guardare e corre ai ripari studiando nuove forme di coinvolgimento, come le chatbot, e nuovi trend come la social Tv. È recente la pubblicazione di una ricerca di Facebook IQ eseguita su 2mila utenti che analizza il rapporto tra il guardare un programma in Tv e la contemporanea interazione sui social.
Secondo una ricerca di eMarketer la percentuale degli adulti che mentre guarda la Tv usa i social crescerà notevolmente in 4 anni. Dal 2014 al 2018 si passa dal 75,6% al 91,6%. Per contro, il 71% dei Millennials, e solo il 12% dei Baby boomers, preferisce lo streaming in stile Netflix alla Tv tradizionale. E, allora, che fare?
Una ricetta ancora non c’è ma è evidente che tutti i giocatori di questa partita ci stanno pensando. I social media come Facebook e Twitter, o i vecchi e i nuovi broadcaster come Netflix e Sky e ancora di più le aziende, per esempio quelle che hanno investito in una presenza pubblicitaria durante l’evento.
Fonte: Business Insider Italia